Un pensiero di Tiziano Terzani (2002) che condivido; un invito forte a tornare alla nostra umanità come atto rivoluzionario.
In un’epoca dove tutto ha un prezzo, e l’umanità è in svendita, l’appello al pensiero critico, alla cura dei sentimenti, alla cura delle relazioni può essere antidoto alla brutalità delle guerre.
Non solo guerra con armi, ma odio nelle relazioni interpersonali, disimpegno dai figli, diffidenza verso i giovani, autorealizzazione sulla pelle degli altri, apatia verso i fragili.
E in questi tempi carichi di ansia ed incertezza l’impegno personale ad essere integri può essere davvero un’occasione rivoluzionaria e di benessere collettivo.
“Così è diventato il nostro mondo: la pubblicità ha preso il posto della letteratura, gli slogan ci colpiscono ormai più della poesia e dei suoi versi.
L’unico modo di resistere è ostinarsi a pensare con la propria testa e soprattutto a sentire col proprio cuore. (p112)
Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi.
Sono in passioni come il desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, l’orgoglio, la vanità…
Lentamente bisogna liberarcene.
Dobbiamo cambiare atteggiamento.
Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse.
Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene.
Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi.
E’ il momento di uscire allo scoperto; è il momento d’impegnarsi per i valori in cui si crede.
Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi (p2).” (Lettere contro la guerra)