Chi Sono

Mi chiamo Giancarlo Pintus, sono uno Psicologo specializzato in Psicoterapia della Gestalt.

Se vuoi puoi visionare il link in questa pagina per una breve sintesi delle mie esperienze professionali e cliniche ma intanto ti dico qualcosa di me:

Ho sempre avuto attitudine e passione per l’ascolto e il dialogo, ed è stato spontaneo ed immediato avviarmi agli studi di Psicologia e alla specializzazione in Psicoterapia della Gestalt: lo sento come un comodo, pratico e entusiasmante abito cucito su misura per me!
Sono grato, in quanto Psicologo Psicoterapeuta, di potermi prendere cura della sofferenza e della promozione dello sviluppo umano e relazionale di tante persone.

Ho scelto di intraprendere gli studi di Psicologia perché molti miei amici e conoscenti si rivolgevano a me per un consiglio o solo per essere ascoltati.
Nel tempo ho compreso che questa attitudine poteva essere una risorsa da valorizzare, sviluppare, affinare e mettere al servizio di chi vive una situazione di crisi, confusione o sofferenza.

Devo molto di quello che sono, come uomo e come professionista, alla Psicoterapia della Gestalt e ai miei maestri, e nel mio quotidiano lavoro terapeutico con la sofferenza umana porto scritto nel cuore che “Ogni vita merita un romanzo”.

 

Ho sviluppato un grande interesse per le dipendenze patologiche, specie da quando mi sono reso conto, appena laureato, che il mondo precipitava verso una “normale” dipendenza da qualunque cosa. Pertanto mi occupo da anni di questa specifica sofferenza con uno sguardo alle “nuove” dipendenze (affettive, tecnologiche, da gioco d’azzardo, ecc…).

Da 20 anni mi occupo di clinica, di disabilità, di psicologia giuridica, di supervisione e di didattica, seguendo il percorso di formazione di giovani colleghi medici e psicologi che vogliono diventare psicoterapeuti.

Per me l’incontro terapeutico è prima di tutto un incontro tra due esseri umani, tra due mondi che cercano di entrare in contatto.

Cerco di fare del mio meglio per aiutare le persone ad uscire dal pantano in cui a volte cadono nelle relazioni e nei tortuosi percorsi della mente e della sofferenza.

Alla fine di ogni seduta mi scopro sempre arricchito dal constatare che niente può fermare l’istinto relazionale alla pienezza e alla creatività; e mi commuovo nel vedere il fiore sbocciare davanti ai miei occhi seduta dopo seduta.

E’ proprio vero che a volte non serve molto, non servono tecniche mirabolanti o altissime riflessioni (servono ma non bastano!), perché nel mondo che viviamo abbiamo abbondanza di tutto meno che di tempo e voglia di incontrare la profondità (a volte gli abissi) dell’Altro con rispetto ed empatia.

E quando un cliente mi concede di mostrarmi il suo inferno, avverto tutta la bellezza che cova sotto le ceneri di una vita di sofferenza.

Per questo ringrazio tutti coloro che ogni giorno si fidano di me e della forza della relazione terapeutica.