A quale tecno-generazione appartieni?

da | Ott 26, 2020

Ti alzi dal letto e accendi lo smartphone prima o mentre vai in bagno? Non ci sono altre alternative, tanto vale rendersene conto.

Forse non te lo ricordi ma non è stato sempre così, e molti di questi automatismi hanno a che fare con il periodo in cui sei nato. A quale tecno-generazione appartieni?

– Tardivi digitali o Generazione X: nati tra 1965-80 dopo i Baby Boomers, cresciuti senza tecnologia e tutt’ora scettici sul suo utilizzo.

– Immigrati digitali, Generazione Y o Millennials: nati tra 1981-1995, in un mondo analogico ma ormai adattatisi a usare le ultime novità tecnologiche. Si tratta della prima generazione davvero coinvolta con la tecnologia digitale, sebbene abbiano conosciuto anche l’epoca precedente alla diffusione di Internet. Hanno trascorso la loro infanzia principalmente senza smartphone e social network. Sono per lo più fruitori di internet.

– Nativi digitali o Generazione Z: nati tra 1996-2010, con computer, internet e cellulari hanno a che fare dalla nascita e considerano le tecnologie l’elemento naturale non provando alcun disagio nell’interagire con esse. Si tratta di giovani tra i 15 e i 24 anni, con alme no 5 anni di esperienza online (5,2% della popolazione mondiale, 30% di quella giovanile). Sono per lo più creatori di internet.

– Mobile-born: nati dopo il 2008, prima di imparare a camminare già si sanno muovere con agilità su smartphone e tablet. Nel 2013 negli Usa il 38% dei bimbi di due anni ha già messo le mani su un dispositivo mobile. Il 63% dei bambini under 8 usa smartphone e tablet per giocare, il 30% per leggere.

Nulla da dire, nessuno può farne a meno. Neanche io!

Ma lo sai che il 50% delle persone controlla il proprio smartphone subito dopo essersi svegliata, prima ancora di scendere dal letto e uno su tre utenti controlla il telefono anche durante la notte?

Lo scrolling è diventato una delle azioni più frequenti, ma all’aumentare di tanti stimoli diminuisce la nostra capacità di attenzione.

Controlliamo per almeno 2 ore al giorno i device per la paura di essere isolati e soffriamo di ringxiety

Nel 2000 riuscivamo a mantenere il focus attentivo per 12 secondi, nel 2015 siamo scesi a 8, un secondo meno della concentrazione di cui è capace un pesce rosso.

Secondo il National Institute on Drug Abuse in America calano i consumi di droghe, aumentano le ore di

connessione ad Internet tra gli adolescenti e i giovani.

Per la prima volta nella storia dell’umanità, la tecnologia creata dall’uomo interagisce con il nostro apparato psichico costringendolo ad adeguarsi al “suo” modo di “pensare”.

La tecnologia sta insomma modificando il funzionamento del cervello per renderlo più compatibile con la tecnologia stessa. E’un fatto su cui riflettere