I perché della psicoterapia online

da | Giu 23, 2020

Esercito la psicoterapia da oltre 15 anni e già prima del distanziamento sociale determinato dalla pandemia da CoVID-19 incontravo online molti pazienti residenti in altre città e nazioni.

Con la pandemia mi sono trovato davanti al dilemma di come continuare a dare sostegno alle persone di cui mi prendo cura anche se non potevo incontrarle fisicamente. Inaspettatamente i devices ci danno accesso a territori altrimenti negati alla terapia, e nonostante qualche perplessità iniziale (ma fidandosi della relazione terapeutica) quasi tutti i pazienti hanno accettato di continuare a fare terapia online.

La psicoterapia online nel mondo

Nel mondo l’E-Health o E-Therapy è molto sviluppata, in Europa il 30% delle psicoterapie viene fatto a distanza: è un dato che corrisponde anche alla mia esperienza, e nonostante la fine del lock-down molti pazienti avvertono i vantaggi di continuare ancora un po’ a vederci online.

Da alcuni anni anche l’Ordine Nazionale degli Psicologi ha compreso l’importanza di questo nuovo setting e ha approvato delle linee guida che disciplinano la psicoterapia on line.

Si tratta di una forma di supporto psicologico piuttosto efficace e apprezzata da chi ne ha fatto uso.
Proviamo allora a rispondere ad alcune comuni domande sull’argomento.

Meglio, peggio o nuovo?

Di solito le sedute di psicoterapia si svolgono in una cornice piuttosto chiara e stabile: il cosiddetto “setting”. Il setting è sia uno spazio mentale, quello della relazione tra il terapeuta e il paziente, che uno spazio fisico (il luogo in cui si svolge la terapia, orari appuntamenti, pagamenti, chiamate, …).

La psicoterapia online non è una forma di terapia meno efficace, anzi in molti casi funziona meglio, si tratta semplicemente di un “setting” nuovo e diverso da quello tradizionale.

La psicoterapia online è una forma di terapia che viene fatta attraverso due dispositivi connessi a internet: da una parte c’è il terapeuta, e dall’altro c’è il/la cliente.

La resistenza al cambiamento tipica di molti umani ha però generato una serie di pregiudizi nei confronti della terapia online.

Come si svolge la terapia online?

E’ molto semplice:

  • si prende un appuntamento per telefono o via mail o tramite qualche social;
  • se possibile io preferisco poter fare almeno un incontro di presenza;
  • si verifica la disponibilità di una buona connessione e di un device adeguato (PC, tablet o smartphone);
  • si concorda su quale piattaforma vedersi (Skype, Zoom, FaceTime, Whatsapp, Hangouts, Meet, …);
  • Si accerta la necessità per il cliente di essere da solo nella stanza, in uno spazio sicuro e comodo (meglio se con un paio di cuffiette);
  • ci si vede a quel giorno/ora sulla piattaforma concordata;
  • si fa la terapia.

A chi si rivolge?

Quasi chiunque può usufruire di questo modo di fare terapia, un metodo che consente di aumentare l’accessibilità all’assistenza psicologica da parte di:

  • persone con mobilità limitata, restrizioni temporali, o che vivono in luoghi difficilmente raggiungibili o isolati;
  • persone con limitata disponibilità oraria o costrette a viaggiare/trasferirsi in paesi dove si parla una lingua diversa;
  • persone fisicamente disabili e i loro caregiver;
  • adolescenti isolati, che non vogliono andare più a scuola, o “hikikomori”;
  • persone interessate alla crescita e alla realizzazione personale;
  • persone con disturbi d’ansia o fobia sociale;
  • persone che per varie ragioni non possono più garantire una costante presenza dal vivo (come durante l’emergenza sanitaria);
  • pazienti che soffrono di malattie fortemente debilitanti che li costringono a letto e che non avrebbero modo di uscire di casa.

    Naturalmente le sedute di psicoterapia condotte a distanza devono rispettare le norme deontologiche che regolamentano e disciplinano l’esercizio della professione e che servono a tutelare i pazienti.

Ma proprio tutti possono accedere alla terapia online?

E’ di importanza fondamentale avere qualche nozione di base nell’utilizzo del computer o di uno smartphone (ormai anche gli anziani hanno imparato come si fa), avere una buona connessione internet e la disponibilità di un luogo tranquillo e riservato, lontano da occhi e orecchie indiscrete.

Questo tipo di intervento, però, non può essere applicato a tutte le tipologie di disturbi.

Nei casi di gravi disturbi di personalità, seri disturbi dell’umore, rischio di suicidio o di patologie psichiatriche che necessitino di forte contenimento relazionale, si preferisce optare per gli incontri di persona.

Ma come si fa se ci si vede solo in viso?

Il linguaggio del corpo e i segnali non verbali sono importanti nella comunicazione, in questi anni ho imparato dai miei pazienti che lo sguardo è un potentissimo canale di espressione delle emozioni; ho imparato ad ascoltare di più le variazioni della voce (tono, ritmo, velocità); ho imparato che anche in un respiro o in un silenzio c’è un mondo di significati da scoprire insieme. Da psicologo sento di dirti che in psicoterapia il comportamento non verbale è utilissimo, ma tutto il nostro essere trasuda di comunicazione.

Ho imparato anzi che la terapia online è più impegnativa per me, riesco ad essere più concentrato, ogni dettaglio colpisce la mia attenzione. E poi è un po’ come entrare nello spazio intimo delle persone: i quadri alle pareti, i colori sullo sfondo, ogni dettaglio che entra nello schermo comunica qualcosa della vita dell’altro.

Ma non è un modo meno “caldo” di stare con le persone?

“Meno caldo” non significa “freddo”. Il calore che puoi trasmettere con la presenza fisica è più vivo, ma ho imparato dai miei pazienti che la voglia di “toccarsi” con lo sguardo supera ogni barriera tecnologica o spaziale. Il rapporto online non è freddo o distaccato: molti, addirittura, lo preferiscono.

Non pensare che senza un incontro fisico la relazione sia peggiore o fredda. Viviamo immersi nella tecnologia digitale in mille attività del quotidiano, la terapia online usa gli schermi per far incontrare due persone che hanno voglia di toccarsi nell’animo. E questo basta.

Non è necessario fare prima una seduta di persona?

Sarebbe preferibile ma non è indispensabile. Le ricerche sulla psicoterapia online hanno dimostrato che non c’è “bisogno” di un primo colloquio di persona.

Alcune persone mi chiedono di vederci di persona prima di farlo online, e ovviamente io acconsento sempre. In altri casi non ci siamo mai potuti vedere di presenza per via della distanza, ma abbiamo fatto comunque psicoterapia.

Ma non è strano…?

“Strano” è la definizione che diamo a ciò che non conosciamo bene.
Le persone con cui faccio terapia online vogliono ciò che vogliono anche quelli che incontro fisicamente: guarire dalle loro ferite e riscoprire la bellezza sotto le ceneri. Però alcuni non possono raggiungermi in studio.
E’ una grande opportunità offrire a chi non può raggiungere il terapeuta la possibilità di farsi sostenere attraverso la tecnologia.

La terapia online funziona?

L’ American Psychological Association (APA), l’Associazione più importante della psicologia a livello mondiale, dichiara che gli interventi di psicoterapia online hanno ottenuto, in vari studi, prove di efficacia al pari delle terapie in studio. Ciò che conta è la qualità della relazione che terapeuta e cliente stabiliscono.
Gli studi rilevano importanti miglioramenti, grazie alla terapia online, nei soggetti con disturbi di panico (Klein & Richards, 2001), disturbi alimentari (Robinson & Serfaty, 2001), disturbi post-traumatici da stress e in casi di lutto (Lange, van de Ven, Schrieken, & Emmelkamp, 2001), disturbi dell’umore, ansia, fobie e disagio relazionale.

Qual’è l’approccio migliore?

L’efficacia della terapia a distanza è stata dimostrata a prescindere dall’approccio psicoterapeutico (io sono specialista in un approccio relazionale che si chiama Psicoterapia della Gestalt).
Sia nella terapia online che in quella vis-a-vis non ci sono approcci più efficaci di altri: ci sono terapeuti bravi e terapeuti meno bravi.

Sono indeciso se iniziare una terapia online

Se sei indeciso il mio consiglio è almeno di provare: vedrai che molti pregiudizi spariranno dopo le prime battute.
Se invece sei sicuro al 100% che non faccia per te, o se sei nelle condizioni di venire in studio, prenota un appuntamento e sarà un piacere vederci di presenza.