Scorticato vivo

da | Giu 16, 2020

Così si sente il partner di un narcisista, e questa è la loro indicibile sofferenza relazionale!

Nella coppia il narcisista cerca nutrimento per il proprio vuoto e il senso di inadeguatezza; non sopporta che l’Altro sia separato da sé, non lo considera come un individuo ma una propria estensione.

Tutto deve ruotare intorno a lui/lei, è convinto di essere speciale e che tutto gli sia dovuto; a volte questi rapporti possono diventare tossici, il partner può sentirsi lacerato, straziato, svuotato di ogni valore.

Un narcisista è così certo di essere IL SOLO, da ritrovarsi spesso SOLO; ma la colpa sarà sempre attribuita agli altri, mai a se stesso.
Si percepisce al di sopra della media, fa fatica a chiedere scusa, non può: teme l’umiliazione e la vergogna, ha bisogno degli altri per sentirsi vivo ma non riesce a stare dentro le relazioni.

Pertanto in queste coppie non c’è vera condivisione semmai possesso, controllo, ricerca di un’unione totale, lo spazio individuale è annullato, l’altro è inglobato per placare la propria ansia.

Ma dopo la fase della seduzione, il narcisista sentirà il peso del quotidiano (percepito come banale) e la paura di dover ancora una volta sacrificare se stesso; si sentirà soffocato da ogni richiesta del partner, a riprova del fatto che nessuno è capace di contenerlo.
Perciò quando avverte il conflitto o non lo esprime (sottraendosi alla relazione) o l’esprime con disprezzo dell’altro.

Vivere con una persona che porta questa sofferenza nella relazione non è semplice; ha viva l’antica ferita di coloro che “non sono degni d’amore”, e finisce con il confondere l’ammirazione per sé con l’amore.

I partner sono spesso depressi, sfiduciati, umiliati, non vedono un futuro nella relazione ma non riescono a farne a meno.
Spesso si stratta di partner dipendenti affettivi, affascinati dalla maschera grandiosa del narcisista e nell’impossibilità di separarsi.

In psicoterapia lavoriamo con questi partner per rivitalizzare la persona, promuovere capacità di autosostegno, attraversare la paura dell’abbandono, risvegliare la propria empatia.