La “normalità” delle dipendenze

da | Giu 12, 2020

<<Ieri sera ero a tavola con amici per festeggiare il compleanno di uno di noi. Alla quinta bottiglia di quel vino che avevo visto in TV, un nettare di terre toscane che esalta il piacere di una vita di natura e tradizione (a me piace la toscana e la natura!), il festeggiato, dopo aver spento ed acceso l’ennesima Chesterfield in una nuvola densa (“Vedi che aria distinta che mi dà!?”), afferra dalla credenza una bottiglia di Martini, senò non c’è party.
Qualcuno (le ragazze) reclama il Bayles visto in pubblicità e che fa “patapum, patapum”, simpaticissima!

E così tra nuvole e bicchierini finimmo per raccontarci di quell’amico ormai fottuto di testa per una ragazza che non lo considera minimamente ma di cui non riesce a fare a meno. Anzi, peggio lei lo tratta e più lui si accanisce. Pare perso, senza via d’uscita!

Prima passava ore e ore in palestra per gonfiare i pettorali e scolpirsi i bicipiti (“Perché ciò che conta è l’apparenza, altro che cazzate! Un uomo senza muscoli è una merdina, come una ragazza brutta.Lo dice anche la Miss Pantene “).
Certo ogni tanto, tra un integratore e l’altro si prendeva quella merda di pasticca che lo aiuta a mangiare meno; ma si sa, è un mondo di chimica, non c’è più spazio per della buona erba naturale.

Che mondo!

Il Party aveva preso la giusta piega, merito di George Clooney, che figo! Ma quella era una sera particolare in cui assaporare “il gusto pieno della vita”.
C’era tutto: musica suadente, amici, storie da raccontare e Piero uscì l’amaro: sincronia perfetta.

Marco era un po’ smanioso; si vedeva preciso che non reggeva e che doveva andare.
Aveva lasciato a metà il tavolo da poker a casa del cognato e tutta la sera era stato con noi ma con la testa a quel tavolo. A Natale s’era sparato 500 euro a carte, li aveva persi tutti ma poi ne ha recuperato 100. E chi glielo leva dalla testa che deve smetterla? Non ce la fa.
E poi meglio di quelle macchinette, no? Se ne stava come un rinco per ore a schiacciare i tastini a velocità folle e per una volta che vinceva ne perdeva venti.
Forse era meglio se perdeva ventuno volte, e poi almeno a carte sta con gli altri.

Lucia aveva mal di testa: e per forza, glielo detto mille volte che dopo il Campari e Gin, ma ”senza i salatini seno’ divento tutta ciccia e brufoli”, e il vino rosso non deve mai passare alla birra ma continuare a salire di gradazione. Meglio una grappa in barrique, così ambrata e calda, pare di stare di uno chalet del Trentino.
Ma lei ostinata, dice che se ci fuma su una canna d’erba le passa tutto!

Ma tra Nimesulide e Aulin meglio la prima: dicono che fa meno male allo stomaco, e lei ci tiene ad una vita sana.
Tra l’altro poi non sente l’ EN, il farmaco che prende sempre per dormire, e domani dovrà prendersi le gocce che le servono per darsi una bottarella e affrontare la giornata.
Mhà, anche io me la prenderei una Nimesulide, và!

Non è che mi senta proprio male ma forse ieri sera sono stato un po’ troppo su internet a quel gioco di ruolo, ma non ne posso fare a meno.
Non è che faccia del male a qualcuno, anche se ho limitato un po’ le partite e le uscite con gli amici. Sono una persona che capisce come va il mondo, non si può avere tutto dalla vita, no?

Quando sono andato il fine settimana in vacanza stavo impazzendo, che ansia! Neanche un po’ di Lexotan ci poteva (“che poi è strano perché di solito funziona. Saranno state quelle pastigliette rosa la sera prima in disco?”).

Mi sono inventato un terribile mal di pancia, ho mollato tutti e finalmente…
Però stamattina mi sono preso un giorno di ferie, alle 5.30 stavo per distruggere il Gran Maestro e non me ne fregava niente di andare a lavoro.

Ora però basta, devo andare a letto, non posso perdere un’altra giornata di lavoro domani, devo risparmiare le ferie per un bel viaggetto a Bangkok; l’anno scorso ci sono andato con Mauro… lì si che le donne sanno cosa piace a noi maschioni, non quelle sgrinfie anoressiche che badano più ai kili e ai capelli mesciati che a noi.
Quelle lì stanno proprio fuori!

Da allora in Tailandia ci sono andato sempre più spesso. Ci penso ogni giorno, insistentemente…

Ora basta, l’ultimo bicchierino e via, e speriamo che stasera non ci siano sbirri in giro con l’etilometro…>>

Ispirato a Prog. Koinè SerT Asp Enna 2007-08